Ieri sera guardavo un telefilm, Alcatraz, e c’era una scena in cui l’agente di polizia era in auto col rapinatore che le puntava una pistola alla testa, e dietro di loro gli altri due agenti li seguivano a tutto gas per le strade di San Francisco.
Ad un certo punto il rapinatore le ha chiesto: “Quella Mustang ci sta seguendo già da un po’. Li conosci?!” e lei, molto freddamente, continuando a guidare e restando impassibile ha mentito: “No”.
Ovvio che il rapinatore probabilmente non le ha creduto. Ma la certezza matematica non ce l’aveva, non poteva.
Da lì è partito tutto il mio trip mentale sulla BUGIA.
E’ vero che mentire è sbagliato, è vero che uno dei Dieci Comandamenti dice non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo, è vero che si dice che a volte è meglio una bella bugia di una brutta verità, fatto sta che pensandoci bene la bugia ha davvero un fascino incondizionato.
Abbiamo il potere di raccontare qualcosa a qualcuno, e pensare tutt’altro.
Abbiamo il potere di sorridere e dire che stiamo bene, mentre invece è una giornata orribile e vorremmo solo tornare a casa e passare tutta la giornata a letto.
Abbiamo il potere di ridere alla battuta di una persona, mostrando quanto la riteniamo simpatica, quando in realtà vorremmo solo prenderla a schiaffi.
Questo potere va dalle cose più stupide, comincia quando si è bambini e si raccontano bugie alla mamma (si è rotto il vaso ma non sono stato io), al professore (non ho portato il compito perché me l’ha mangiato il cane) e cresce con noi, così come crescono le balle che si raccontano perché evidentemente l’entità della balla è direttamente proporzionale all’età di chi la dice (ti lascio ma non sei tu, sono io).
Insomma, per quanto la bugia possa essere credibile, per quanto possiamo essere dei bravi bugiardi o meno, il potere sta tutto nel fatto che il nostro interlocutore potrà anche dubitare, ma non potrà mai avere la certezza di quale sia la verità. Possiamo costruire i mondi più fantasiosi raccontando le balle più astronomiche del secolo, e la persona con cui stiamo parlando potrebbe pensare ciecamente che quello che stiamo dicendo sia vero, o al massimo potrà avere qualche dubbio… ma continuare ad ignorare quale sia la verità che nascondiamo.
A pensarci bene è un potere straordinario.
Mi piace pensare che in certe situazioni io sia l’unica a sapere come stanno veramente le cose. Dà un senso di onnipotenza, fa sentire forti e sicuri, per non parlare poi di quando sono gli altri a mentire e noi ne siamo al corrente, e allora contro-mentiamo fingendo di credere a ciò che dicono.
Una bugia, buona o cattiva che sia, detta in buona o in cattiva fede, dona questa forza: il potere di insinuare o lasciare nel dubbio, di nascondere la verità.
Perciò, quando vi dicono che siete delle persone straordinarie, o mediocri, che avete fatto un ottimo lavoro, o che siete stati una delusione, quando vi dicono ti amo, o ti odio… siete proprio certi che sia così?
Quanto mi piacerebbe entrare nella testa dei bugiardi e vedere tutte quelle sinapsi che si accendono percorse da mille scariche elettriche, e poi sentire alla fine che risposta fanno uscire dalla bocca. Lo trovo estremamente affascinante :)
Dopo questo TRIP MENTALE ALL’ENNESIMA POTENZA vi saluto… a presto! :)
E.