giovedì 21 febbraio 2013

Il salto

Sono annoiata.
Sono chiusa in casa da tre giorni con la bronchite, e onestamente mi sono un po' stancata di guardare la tv. Potrei usare il mio tempo in maniera più saggia, ad esempio cominciando a preparare la discussione della mia tesi... eh sí, l'8 marzo si avvicina inesorabile e io devo cominciare a rendermene conto: sto per laurearmi.

E dopo? Cosa succederà, dopo?

Ieri pensavo alle mie varie opzioni... e all'improvviso mi sono resa conto di una cosa: ho paura del salto.
La laurea per me non significa un cambiamento radicale, tipo un passaggio dalla vita di studente a quella di lavoratore; io lavoro già da 6 anni (6?!). La laurea per me significa solo chiudere un capitolo poco soddisfacente e cercare di aprirne uno nuovo, che mi affascini, che risvegli una passione ormai sopita da un po'. Quello che ho studiato mi piace, mi è sempre piaciuto. La laurea per me significa ottenere finalmente (o almeno, spero) i risultati per cui ho tanto combattuto.

E insomma, mi sono accorta di avere paura del SALTO.

A distanza di poco tempo, mi sono ritrovata due volte faccia a faccia con la possibilità di potermi cimentare in qualcosa di nuovo e diverso... e mi sono accorta di essere titubante.
Cos'è, paura di non essere all'altezza?
Paura di lasciare la vecchia, rassicurante (e noiosa) abitudine per qualcosa di più avventuroso e incerto?
Paura di cosa? Per un attimo, davanti alla prospettiva di poter finalmente ottenere qualcosa di nuovo, mi sono chiesta se ne valeva la pena.

Sono intrappolata a fare cose che non mi soddisfano, in mezzo a gente che non apprezzo, per cui questo timore di saltare devo proprio dimenticarmelo.
È vero, a volte cambiare fa paura. Il salto è spaventoso, tu sei lì, sull'orlo del burrone, guardi giù e non hai idea di quanto sia profondo... e cerchi di trovare il coraggio per fare quel passo in più, in avanti, per prendere lo slancio e SALTARE.
Ma io sono sempre stata dell'idea che vale la pena tentare, in qualsiasi ambito; una canzone che mi piaceva tanto diceva "it hurts while it's happening but I wanna feel everything, how can you know till you try?"
Non ho mai voluto vivere di rimpianti, per quanto possa sembrare un cliché è così, ho sempre preferito provare e piuttosto prendere delle sdentate piuttosto che rimanere ferma a tormentarmi pensando a cosa succederebbe se...

Per questo forse, dopotutto, sono pronta al salto.
Resterò un po' ferma sul ciglio a guardare giù, ma si tratterà solo di un attimo. Subito dopo, piegherò le ginocchia e salterò. È così che ho sempre fatto :)

Benvenuti nel mio blog.
Scrivo un po' per noia, un po' per fare ordine nella mia testa, un po' per una sana vena di egocentrismo... e se voi avrete voglia di leggermi, non sarò certo io a fermarvi!

E.

2 commenti:

  1. Saltare spaventa sempre un pò tutti, ma a volte basta solo prendere un bel respiro per realizzare che è più semplice di quello che si pensa.
    Combatti per ciò che desideri...la vita non è molto diversa da una scatola di Lego: puoi costruirci quello che vuoi!
    In bocca al lupo! :)

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  2. Hai proprio ragione! :)
    Grazie e crepi il lupo! :)

    Un bacione!

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