Quando sei in un periodo no, ogni giorno c’è qualche piccola sfiga che te lo ricorda, che sei nel bel mezzo del tunnel.
Una risposta storta, un cliente che prenderesti a schiaffi, l’impresa del primo tampax della tua vita…
Ecco, senza starvi a dare deliziosi dettagli su COSA E’ STATO compiere questa impresa (…), per rendere l’idea vi basti sapere che ero in bagno, in una mano il tampax, nell’altra l’iPhone con Safari aperto su Yahoo Answer: “Come si mette un tampax”.
E questo direi che è più che sufficiente.
Ma come facciamo noi donne a sopportare tutte le torture che la società ci impone per essere carine? Dissanguamenti periodici mensili, cerette in posti nei quali nessun pelo dovrebbe mai crescere… vi assicuro che ieri, quando ho starnutito, ho temuto di spararlo fuori, il tampax -_- sono cose che nessuna donna dovrebbe affrontare, cose che non augureresti nemmeno alla tua peggior nemica -_-
Ma a parte i numerosi problemi femminili che ci affliggono tutte, se sei nel tuo “periodo no”, ogni più piccola questione quotidiana te lo sbatte in faccia senza tanti complimenti.
Tipo perderti in mezzo agli argini della bassa, mentre cerchi di raggiungere una meta ignota e senza il navigatore che la settimana prima ti sei scordata in macchina dal tuo moroso.
Ieri ho affrontato tornanti, saliscendi, attraverso paesi di cui ignoravo totalmente l’esistenza, scartando ciclisti e temendo per tutta la durata del viaggio che una famiglia di nutrie mi sbucasse all’improvviso sulla strada risalendo dall’argine.
Il tutto al tramonto, col sole sparato in faccia perché, PORCA MISERIA, sono troppo bassa per arrivare al parasole.
E il ritorno? Altrettanto piacevole, nel buio (e qui il rischio di sterminare una povera famiglia di nutrie si è alzato esponenzialmente… fortuna che non è successo).
Ma la ciliegina sulla torta è un'altra: una chiamata da una non ben precisata agenzia del lavoro che mi fa la proposta della vita: FARE LA MASCHERA AL MEDUSA!
Ora: dal momento che io di "maschere" in sala durante una proiezione non ne ho mai viste, mi viene spontaneo domandarmi se il cosiddetto addetto sala in realtà sia il povero ragazzo che: strappa i biglietti all'entrata della sala-sta alla cassa-sta al bar-pulisce la sala dopo la proiezione-ecc ecc ecc...
"Quindi non ti interessa un lavoro il sabato e la domenica dalle 17 all'una?"
... no. Sono in pieno "periodo no", ma non sto ancora valutando il suicidio. -_-
E.
Nessun commento:
Posta un commento